Quantcast
Channel: Serena Cevenini
Viewing all articles
Browse latest Browse all 68

A proposito di raku, wabi-sabi, matrimoni

$
0
0

Non so se il caso esiste, ma io ho spesso voglia di crederci: credere nel destino, nei segnali, nelle illuminazioni improvvise.

Così infatti è capitato che un giorno, sul mio divano, davanti alla mia adorata parete di mattoni con le solite mille candele intorno, sono finita a sfogliare l’ultimo numero di Casa Facile e ho trovato in un trafiletto la descrizione del profilo Instagram di una ragazza.

L’ho cercata subito e ho scoperto Zaira, che fotografa cibo come lo fotograferei io se i miei sposi invece che persone fossero piatti attraenti: cercando la luce e l’atmosfera più malinconica anche in un chicco di melograno. 

lastone

Non solo, Zaira crea ceramiche Raku. Alla vista della sua collezione qualcosa si é aperto nella mia testa ed è entrata la luce, quella della famosa crepa di Leonard Cohen.

“La tecnica raku è una magia, un rituale antico che può insegnare molte cose. Per me è una ricerca continua della bellezza nell’imperfezione e allo stesso tempo, una connessione arcaica con la natura e con l’ imprevedibile. Dice lei.

MG_9305

E’ quello che fa la fotografia per me, dico io. Dalla ceramica Raku sono arrivata rapidamente al concetto di Wabi-Sabi.

Perché non ho mai letto niente su questa filosofia prima? Rappresenta tutto quello che sono, che cerco, che mi parla e crea una rivoluzione nella mia testa.

Wabi-Sabi significa cercare e apprezzare la bellezza nell’imperfezione, nelle forme irregolari, nelle crepe.

Leggo che Wabi-Sabi è l’asimmetria, l’unicità del fatto a mano, una ciotola sbeccata, le maniche rovinate del maglione preferito, un muro di mattoni che sbuca dalla carta da parati (sì, come il muro di mattoni nel mio salotto – quello che ho costruito apposta, anzi Andrea ha costruito), la pianta che rompe il cemento, la prima bozza di uno scritto difficile.

Nel mio lavoro, nella mia estetica, Wabi-Sabi é il bouquet grezzo e selvaggio, un labbro con una piccola crepa, un’immagine non perfettamente a fuoco, il vento che rovina – o forse no – la pettinatura della sposa, un matrimonio intimo in mezzo alla natura più semplice e rustica, la pioggia che rovina – o forse no – il matrimonio, i piedi nudi, il lasciarsi avvolgere dal flusso della giornata senza forzarla, senza lottare per raggiungere ideali di perfezione inutili.

MG_9459

Non mi colpisce la perfezione, si sarà capito, per questo non ho mai trovato interessanti e nemmeno affascinanti i matrimoni e i servizi fotografici patinati da blog di tendenza, mi colpisce l’autenticità un po’ imperfetta. L’imperfezione non è banale, non è mai noiosa e soprattutto è emozionante.

QUESTO É QUELLO CHE CERCO NEL MIO LAVORO, QUESTE SONO LE PERSONE CON CUI VORREI LAVORARE: QUELLE CHE abbracciano il WABI-SABI, CHE SONO ATTRATTE DA CIÒ CHE È UNICO, CHE vivono l’ISTANTE E LO LASCIANO ESSERE, CHE RIESCONO A PERCEPIRE UNA MALINCONICA BELLEZZA NELLE IMPERFEZIONI DELLA VITA E DELLE COSE.

Io nel dubbio, a dicembre inizio un corso di ceramica Raku e spero di scoprire altra bellezza nelle crepe. 

TUTTE LE FOTO SONO STATE CONCESSE GENTILMENTE DA ZAIRA ZAROTTI, THE FREAKY TABLE.

barra

>> EN <<

 

The post A proposito di raku, wabi-sabi, matrimoni appeared first on Serena Cevenini - Intimate weddings in Italy.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 68

Trending Articles